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Cattedrale Valvense di San Pelino

La costruzione della Cattedrale Basilica di Valva, intitolata a S. Pelino, iniziò  nel 1075 per ordine del Vescovo Trasmondo, probabilmente sotto forma di restauro di una precedente chiesa,  eretta sui resti di un tempio pagano nel IV sec., subito dopo il martirio del Santo. L'edificazione di questo primo nucleo,  denominato Cappella o Oratorio di 

S. Alessandro, consistente in un transetto

absidato e una torre di difesa, fu presto interrotta per dare inizio a quella molto più grande, con un transetto e tre navate, posta in senso leggermente obliquo rispetto alla Cappella.  

Soltanto nel 1092, sotto il Vescovo Giovanni, fu completata la Cappella, mentre fu il suo successore Gualterio ad ultimare, nel 1124, la costruzione dell'interno di S. Pelino. Il rivestimento esterno fu completato nella seconda metà del secolo.  

 

Nel XVII sec. la Cattedrale venne adeguata internamente allo stile barocco  ricoprendola di stucchi, dopo aver smussato le sporgenze costituite da capitelli e  fregi  medievali, ed erigendo il campanile.  

Nel 1971 è stato portato a termine il restauro che ha asportato gli stucchi barocchi  restituendo alla vista quanto rimasto della pietra medievale e di alcuni  affreschi  del XV e XVI secolo. Meglio conservati sono gli affreschi del tardo Trecento che si trovano nell'abside di S. Alessandro: quello di sinistra raffigura S. Giovanni, S. Caterina, , S. Onofrio e S. Anatolia; quello di destra S. Alessandro.  

Ad evocare la notevole bellezza dell'interno della Cattedrale, nonostante sia stato smontato in epoca barocca e rimontato nell'attuale posizione, è rimasto il magnifico ambone, finemente scolpito, realizzato durante il vescovato di Odorisio da Raiano (1168-1188).

Nell'abside centrale è posto il coro ligneo settecentesco, opera di Ferdinando Mosca da Pescocostanzo.  

L'abside sinistra ospita, racchiusa in una lunetta, una scultura del XII sec. rappresentante una Madonna col Bambino.

Nella sacrestia dell'adiacente episcopio è conservato il "Crocifisso" dipinto da Teofilo Patini nel 1807.  

A testimonianza e vanto della grandezza dell'antica Corfinium, nei muri esterni, soprattutto in quelli della Cappella di 

S. Alessandro,  furono inseriti frammenti di bassorielivi appartenuti a monumenti d'epoca preromana e romana.

Di particolare bellezza è l'esterno dell'abside centrale, che presenta bassorilievi, colonnine, archetti, cornici e finestre traforate.

Sulla semplicità romanica della facciata spiccano gli intagli degli stipiti.  

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