Il
brigantaggio nella Valle Peligna fu cruento ed estesissimo. Solo
recentemente si è venuto a sapere come realmente si svolsero i fatti di
sangue allora accaduti, grazie al ritrovamento di documenti. Da essi si
apprende che, intorno al 1861, una banda armata, costituita da oltre 50
individui, imperversava sull’Abruzzo citeriore: da Caramanico a
Guardiagrele, a Palena, a Salle, a Pereto, a Roccacasale e ad altre
località.
La medesima comitiva brigantesca aveva suscitato viva
apprensione e tanto panico anche in tutti i paesi della Valle Peligna e
specialmente in quello di Pacentro i cui abitanti erano soggetti a
violenze, a ricatti, a furti e a vessazioni di ogni sorta. Purtroppo la
stragrande maggioranza degli oppressi non denunciava i soprusi subiti per
paura di vendette e ritorsioni.
COME SI DIFENDEVA LA CITTADINANZA DI SULMONA?
I Sulmonesi, stanchi delle continue angherie dei briganti, decisero di
rafforzare la cinta muraria e ripristinarono alcune porte come quella di
S.Agostino, che erano cadute con il terremoto del 1706.
Inoltre, costruirono altre due porte per difendere la
città che nel frattempo aveva assunto una forma allungata: PORTA NOVA,
oggi PORTA NAPOLI, e PORTA S. AMICO nei pressi della cattedrale di S.
Panfilo.
LE LETTERE DEI BRIGANTI
Visitando l’archivio di Stato abbiamo preso visione di alcune
lettere scritte dai briganti che in quell’epoca si rifugiavano sui monti
che circondavano Sulmona. Le lettere, scritte con pennino ed inchiostro,
contengono molti errori e ciò dimostra che i briganti erano poco colti.
Essi chiedevano ai signori benestanti dell’epoca vestiti, denaro, alimenti
vari come prosciutti, caciocavallo, vino, pane; chidevano inoltre rum,
rosolio, tabacco e accessori vari. Se non venivano esaudite le loro
richieste minacciavano di morte i destinatari delle richiste. I nomi di
alcuni briganti scritti sulle lettere sono: Croce Di Tola, Concezio Del Monaco, alias "Bonaparte
contadino d’Entrodacqua", Domenico
Valeri alias
"Cannone".
Biglietto di ricatto del brigante Domenico Valeri alias
Cannone
Adì 12 Giugno 1866
Care Signore Di Metico
Mandate 1000 piastre e due orillogi di ore con lacci
doppio di ore di francia e 6 vestito e 10 camici e 10 paio motando e 6
paio di calzette e 10 fazolette di sete e 10 cappelli e 10 paio di
persiano e 4 anelli e 4 ingerate e vi daro 5 giorno di tempo. Altro
mandate la spesi per domano con salmi di vini e 45 grazione di pane e 5
presutte e 4 paio di casicavallo e 8 paio scamorsi e 10 bottiglio di
Risolia e 5 bottiglio di Rummo e 5 paccotto di tabacco e 4 pacchi di
sicarie mancando un giorno secondo li ordine vi ammazi tutto quando avete
qui sotto firmate i capi del truppi.
Domenico Cannono
Biglietto di ricatto del brigante Croce di
Tola
Alle mani di Liborio Climente,
Amico, se non mi favorite 500 Docati, vi farò
degl’interesse positivo, 4 vestiti complete, la spesa per 60 persone.
lì 25 Giugno 1866
Il Caporale Croce
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