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La Voce dell' Emigrante, spiega sulle problematiche dell'emigrazione, è stato fondato nel 1974 da un gruppo di ex emigranti pratolani, soprattutto venezuelani, per condurre la battaglia del riconoscimento pensionistico tra Italia e Venezuela non coperto da convenzione bilaterale in materia pensionistica.
 

Il ricordo del prof. Angelo De Bartolomeis, la “VOCE” degli emigranti.

 

 

7 AGOSTO 2009/ 7 AGOSTO 2010

 
Ad un anno dall’improvvisa scomparsa del prof. Angelo De Bartolomeis, è ancora profonda la tristezza e grande la commozione in Abruzzo e nel mondo dell’emigrazione.
Angelo De Bartolomeis, fondatore e direttore del periodico “ La Voce dell ’Emigrante” e Presidente del Premio Internazionale Emigrazione, personalità indiscussa della cultura regionale, specie nel campo dell’emigrazione, lascia un grande vuoto. La notizia, un anno fa,  della sua improvvisa scomparsa ha presto fatto il giro dell’Abruzzo e poi del mondo, attraverso i tanti emigrati abruzzesi che l'hanno diffusa attraverso la rete delle loro associazioni, in Italia ed all’estero.
Angelo De Bartolomeis, viveva a Sulmona (L’Aquila) con la moglie Pina , sempre e costantemente al suo fianco in qualsiasi attività. Docente per moltissimi anni alla Scuola Media “G. Capograssi” di Sulmona; Angelo De Bartolomeis ha svolto l'attività di insegnante con competenza e passione educando i giovani allievi al rispetto della persona, ad apprezzarne i valori etici e morali che sono alla base dell’individuo, al coraggio ed alla lealtà. L'entusiasmo e le motivazioni che metteva nel suo lavoro li ha trasmessi nei suoi ragazzi.
Giornalista di lungo corso (corrispondente de “Il Popolo”, “L'amico del Popolo”, “Il Messaggero”, “Il Sole24ore”, “Aquila7” e altre testate ancora) nel 1974 fondò il periodico per gli italiani nel mondo “ La Voce dell'Emigrante ”, subito affermatosi tra i connazionali all’estero, per la qualità dell ’informazione e per il taglio culturale non destinato all’élite, atteso ogni mese con grande interesse in ogni parte del mondo. Esso ha acquisito una posizione ragguardevole nel campo dell’informazione, gettando un ponte ideale tra l’Italia e le numerose comunità di abruzzesi all’estero, i quali si sentono così più vicini alla madrepatria. Oggi il giornale è diretto da suo figlio Francesco.
L’Abruzzo deve forte riconoscenza ad Angelo De Bartolomeis, non solo per essere stato un alacre promotore culturale, quanto per aver egli aperto, attraverso le pagine del periodico che ha diretto sin dalla fondazione, uno spaccato sul mondo dell’emigrazione nel quale ha saputo indagare con competenza e passione, intessendo un colloquio fecondo con i lettori attraverso le loro testimonianze di vita in ogni continente. Sin dal 1974 il giornale ha lavorato “gomito a gomito” con enti ed istituzioni, come la Regione Abruzzo ed il ministero degli Affari Esteri, i cui rappresentanti hanno sempre presenziato ai suoi periodici convegni annuali di studio sull'emigrazione. Ha dato indicazioni indispensabili alle varie istituzioni affinché i vari interventi legislativi sul tema dell’emigrazione fossero sempre più vicini e rispondenti alle esigenze dei tanti connazionali nel mondo.
E’ ben vivo il ricordo della “storica” raccolta di firme per la proposta di legge “Riconoscimento ai fini pensionistici degli anni di lavoro prestato in quei Paesi in cui non vige alcuna convenzione con lo Stato italiano”. I risultati si ebbero nel 1981 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della relativa legge; una vittoria grazie alle numerose iniziative de “ La Voce dell'Emigrante ”. La Voce dell'Emigrante , dunque, nasce e cresce come una voce amica; la “voce” di chi non ha “voce” può essere una definizione che gli calza oggi come 36 anni fa.
Ma va ancor più al merito del prof. Angelo De Bartolomeis l’aver arricchito la ricerca e la conoscenza del mondo dell’emigrazione italiana attraverso i talenti che essa ha nel corso degli anni espresso nel giornalismo, nella saggistica, nella letteratura - narrativa e poesia, edite ed inedite - e nelle arti figurative e scultoree, dando vita (nel 1977) al Premio Internazionale Emigrazione, giunto nel 2008 alla sua XXXII edizione e all'Onorificenza Onore Al Merito conferita ai tanti abruzzesi affermatisi all’estero in molteplici campi di attività.
Il Premio, in più d’un trentennio di successi ininterrotti, si è dunque giustamente affermato come uno degli appuntamenti culturali più interessanti in Italia, se non il migliore in assoluto. Tutte le edizioni del Premio, infatti, hanno visto protagonisti personalità del mondo politico, scientifico, letterario ed artistico, come della stampa internazionale, tutte impegnate nel campo dell’emigrazione. L’assidua opera culturale, condotta attraverso le pagine della “Voce dell’Emigrante”, le numerose pubblicazioni edite dall’associazione omonima, i rapporti con l’associazionismo abruzzese, convegni e seminari in tema migratorio, rassegne d’arti figurative e le trentadue edizioni del Premio Internazionale Emigrazione, ha certamente raggiunto lo scopo di far emergere e valorizzare talenti dell’intelletto e di favorire la conoscenza del fenomeno migratorio sotto tutti gli aspetti. Tra gli artisti e critici d'arte che hanno preso parte alle annuali rassegne promosse dall’associazione presieduta da Angelo De Bartolomeis si ricordano Enzo Benedetto, Carlo Fabrizio Carli, Remo Brindisi, Salvatore Emblema.
Angelo De Bartolomeis, è stato inoltre editore e co-autore di numerosi libri tra i quali ricordiamo: E noi c'eravamo (1994); Sacrificio e Memoria; 100 anni d'emigrazione abruzzese; Cantando per il mondo (2005); Giuseppe De Bartolomeis – Da Cansano ad Ellis Island per Boston; 30 anni di storia – Premio Internazionale Emigrazione; Le lettere degli emigranti.
Nel corso di oltre 40 anni di attività giornalistica, Angelo De Bartolomeis è stato insignito di numerose onorificenze, riconoscimenti ed attestati di encomio dalla più alte cariche dello Stato e dalle numerose associazioni di italiani nel mondo. Nell’ultimo anno è stato più volte ricordato dalle istituzioni e dalle associazioni di italiani all’estero in occasione di iniziative associative; Le Acli di Avignone (Francia) hanno intitolato ad Angelo De Bartolomeis la propria associazione ed hanno ricevuto a Sulmona l’onorificenza alla memoria “Stella dell’Appennino”.
Già da qualche tempo prima della sua scomparsa, Angelo De Bartolomeis aveva espresso l’intenzione di costituire un Centro Studi e Documentazione Internazionale, sempre dedicato all’emigrazione, alimentato da cimeli, reperti, foto e materiale vario (da lui raccolti e catalogati in 40 anni di attività) che ne documentasse l’evoluzione nel corso del tempo. Una sorta di museo da collocare in Pratola Peligna (AQ), città-simbolo dell’emigrazione dell’Abruzzo interno, che ha sempre risposto con generosità ed ammirevole slancio alle iniziative del prof. De Bartolomeis.

La speranza è che tale sogno, con il supporto di enti Locali, istituzioni bancarie ed associazioni, possa diventare ben presto una realtà e che quindi il patrimonio di cultura e di valori prodotto da Angelo in tanti anni possa continuare a vivere. 

( La Redazione de " La Voce dell'Emigrante")

 

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