nacque a Bugnara
(AQ), il 12 aprile 1895
Dopo
aver studiato alla Scuola Normale di Tivoli, si dedicò
all’insegnamento nelle scuole rurali abruzzesi. Divenne poi direttore
didattico e, infine, ispettore scolastico, operando a Roma e nel Lazio. Cominciò a scrivere versi in italiano e in
dialetto nella prima adolescenza. La
sua prima raccolta, “Malengunie” (andata smarrita), risale alla
prima guerra mondiale, quando, sul fronte carsico, fu chiamato da A.
Soffici alla redazione del “Gazzettino del Soldato”.
Seguirono:
“Prime canzone” (Roma, 1924), “La Madonna Addulerata” (Sulmona
,1925), “Lu piante de la Madonne” (Sulmona, 1926), “Sia benedetta
Roma” (Roma, 1945), “Sclucchitte” (Milano, 1949), “Acqua de
magge” (Roma, 1952), “Tiempe de sole e fiure” (Caltanissetta,
1955), “La passione di N. S. Gesù Cristo” (Roma, 1958), “Canzone
ad allegrie” (Lanciano, 1960), “Serenatelle abruzzesi” (Roma,
1965). Il volume “Canzone de tutte
tiempe”, edito a Lanciano nel 1970, contiene tutte le sue poesie. Vittorio Clemente si occupò anche di
folklore, critica letteraria, narrativa, letteratura per l’infanzia e
teatro dialettale. Ebbe
riconoscimenti in campo nazionale, come il “Premio San Remo”, e fu
incluso, insieme a De Titta e Luciani, nell’antologia curata da
Pasolini e Dell’Arco.
Morì
a Roma nel 1975.
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